Come cambiano i luoghi di lavoro?

Come sarà l’ufficio del prossimo futuro? Sarà biofilico, ovvero capace di di favorire l’integrazione dell’uomo con la natura, il benessere fisico e mentale dei lavoratori, ma anche in grado di ispirare e ospitare momenti di condivisione. Lo rivela l’indagine condotta da Nomisma per conto di Europa Risorse Sgr sui nuovi luoghi di lavoro, presentata presso la sede di Assolombarda di Milano, insieme al progetto di riqualificazione urbana realizzato da Welcome Milano per sostenere la qualità della vita dei lavoratori grazie ad elementi come la sostenibilità ambientale e la connessione tra persone e natura.

Dopo la pandemia è l’ora di tornare in un ufficio inclusivo, sostenibile e collaborativo

“Ci interessava capire come nel post Covid la diffusione di un lavoro ibrido, in parte da casa e in parte in ufficio, in generale smart, impattasse sui luoghi fisici, in particolare sugli uffici” ha spiegato Marco Leone, senior advisor Nomisma. “Abbiamo riscontrato da parte dei lavoratori una certa ritrosia a rientrare tutti i giorni in ufficio: un po’ perchè si è scoperta la comodità di lavorare da casa, un po’ per le difficoltà nei movimenti; le aziende, dall’altro lato, preferirebbero avere il lavoratore in ufficio perché questo garantisce una maggiore produttività e per una maggiore possibilità di interazione. Come unire queste due esigenze? Le aziende cercano di andare incontro al lavoratore, in particolare i giovani e i nuovi talenti hanno bisogno di essere convinti ad arrivare in azienda. Pertanto, quasi tutte le società o almeno le più grandi hanno definito una modalità di lavoro ibrido, 50% da remoto e 50% in ufficio. Ma quel 50% di tempo che si spende in ufficio non deve essere più dedicato esclusivamente al lavoro nella propria scrivania, ma deve essere rivolto all’interazione, alla collaborazione. Quindi tutti gli uffici dovrebbero in futuro avere una serie di accorgimenti in termini di spazi, layout e attrezzature che agevolino la collaborazione e l’interazione fra le persone. Un esempio su tutti: una volta esisteva la sala riunioni standard, in futuro ci saranno diverse tipologie di sale riunioni, da 2, da 4, da 6, da 8 da più persone, ci saranno luoghi dedicati alla collaborazione informale, per bersi un caffè, pranzare o fare yoga insieme, per interagire e collaborare, invogliando le persone a tornare in ufficio” ha chiarito il rappresentante di Nomisma. 

La ricetta della perfezione

La ricerca ha analizzato la relazione che le persone hanno con il proprio luogo di lavoro e quanto questo sia orientato al futuro, con ripercussioni sulle emozioni percepite entrando in ufficio. Soltanto il 37% dei lavoratori si sente ispirato e solo il 17% prova felicità, mentre il 30% dei rispondenti ha dichiarato di provare ansia e il 38% noia. 
“Negli ultimi 12 mesi, i fattori che hanno determinato uno stato d’animo negativo al lavoro sono dipesi dalla ricerca di maggiori soddisfazioni economiche (45%), da una diminuzione della concentrazione dovuta ad ambienti poco favorevoli per lavorare (24% che sale al 41% per coloro che si recano in ufficio con uno stato di ansia), dalla ricerca di incarichi più mirati e soddisfacenti (26%) e di nuove opportunità di carriera (24%)” osserva Roberta Gabrielli, Senior Project Manager Nomisma.. Di contro, gli elementi in grado di determinare un approccio positivo al lavoro sono stati la flessibilità lavorativa (25%, che sale al 32% per coloro che si recano in ufficio provando sensazioni di felicità), il work-life balance (24%), la coerenza nell’etica e nei valori aziendali (12%) e una completa attenzione al benessere della persona (8%).

Favorire la contaminazione

Per i lavoratori, pertanto, l’ufficio ideale del futuro dovrebbe permettere di organizzare il lavoro anche in funzione delle esigenze personali per l’88%, favorire la “contaminazione” positiva (81%) e la condivisione con i cittadini di spazi comuni per attività di wellness e welfare (70%). In conclusione, a guidare la scelta della sede aziendale ideale per i lavoratori sono sia elementi hard – come la vicinanza alla metropolitana, la struttura dell’edificio, l’organizzazione della luce, del verde e degli spazi, e la sua collocazione all’interno della città – che aspetti soft, che impattano sulla crescita professionale della persona e sull’organizzazione del suo lavoro in azienda.